giovedì 27 febbraio 2014

Rispondo alla Maria che ha postato su Huffington Post (non posso rispondere là perchè le impostazioni mi chiedono di condividere un sacco di informazioni con quella gente che ritengo mia nemica) inneggiando alle donne, al nordeuropa e dando dei mammini privilegiati ai miei simili italici.

Tu parli di una risuluzione che protegge le persone deboli....ma se le sex-workers sono da anni in piazza contro queste politiche perchè peggiorano la loro vita, chi si vuole davvero proteggere? Solo l'oligopolio femminil-femminista! 
Le donne sedicenti "oneste", difatti, odiano i clienti delle prostitute (e per questo sono pure disposti a distruggere la vita e la libertà delle prostitute autodeterminate) perchè questi, così facendo, si liberano del loro giogo sessuale e dalla loro tirannia sentimentale e raggiungono l'appagamento dei sensi e delle idee e di tutti i bisogni naturali di bellezza senza passare per le forche caudine del corteggiamento, per le fatiche della conquista e per le sofferenze dei "tornei" che le dame vorrebbero per vanagloria imporre (in forma ammodernata).

Piacerebbe loro che tutti gli uomini fossero così stupidi da pagare con probabilità uno (in denaro, ma anche in doni, regali, fatiche, sofferenza psicologica, recite, dignità, quando dovrebbero fare da cavalier serventi) e ricevere come funzione di variabile aleatoria. In mancanza di tali sogni si sfogano contro chi sfugge alla loro tirannia erotico-sentimentale grazie al denaro e sognano punizioni statali, in dispregio ad ogni regola dello stato liberale di diritto e della coerenza logica: chi potrebbe proporre di incriminare i drogati prima degli spacciatori?
Non si parli per rispetto dell'idea stessa di dignità  di "dignità lesa" delle donne "facili" (o delle puttane, facili solo per i ricchi e magari neanche tanto alla fine: avrei qualche storia da raccontare). E' solo, da parte delle altre "oneste", una questione di potere e di privilegi.

Sono misogino solo nella misura in cui, per salvaguardare la mia possibilità di vivere libero e felice e di evitare potenziali tirannie erotiche, inganni sensuali, avvelenamenti sentimentali e follie amorose, ragiono ex-summo male.
Quindi non sono misogino nel senso attribuitomi di odio a priori di tutte le donne, ma di prudente limitazione del mio contatto con esse a quel minimo di rapporto commerciale (dichiarato, consensuale, dagli effetti limitati nel tempo e nell'intensità al "momento" e al "palcoscenico" della recita e privo di rischio di distruggere la vita indioviduale fuori teatro) indispensabile per appagare il mio naturale bisogno di bellezza e piacere dei sensi e delle idee, nella consapevolezza che non tutte le donne sono stronze, ma qualunque creatura femminile con cui si instaura un contatto anche solo emotivo potrebbe esserlo (senza io lo possa sapere a priori).
Ecco perchè devo ragionare ex-summo malo (ovvero "difendermi" come se tutte fossero stronze, ma senza "attaccare" nessuna perchè non è giusto rischiare di offendere chi non è stronza).

Se però voi non foste stronze e vorreste sapere davvero com'é la situazione in quella Svezia che volete prendere a modello dovete leggervi il rapporto della femminista liberale svedese Petra Ostergren e troverete scritte cose molto diverse da quelle raccontate dalla Honeyball.

Ma voi, donne occidentali femministe, non volete la verità, volete questa relazione:

  • - stilata da una persona ideologicamente ostile a cio' che dovrebbe studiare con imparzialita',
  • - basata su studi sedicenti scientifici che in realta' recano la firma di femministe militanti o di associazioni evidentemente ostili alla prostituzione per interessi materiali o ideali, e da cui si sono apertamente dissociati (o sono stati platealmente espulsi, come nel caso di Daniela Danna, nota e stimata ricercatrice in sociologia alla Statale di Milano) quei ricercatori indipendenti non disposti a piegare i dati dei loro studi al fine di ottenere un risultato favorevole alla criminalizzazione del cliente, 
  • approvata da una commissione composta da esponenti della parte piu' illiberale, demagogica e antimaschile del femminismo di genere (quella per cui - contro ogni logica - lo scambio di sesso per denaro e' violenza anche quando e' liberamente scelto dalla donna, quella per cui - contro ogni evidenza - lo scegliere un lavoro piuttosto che un altro per motivi di denaro diviene costrizione solo nel caso del sesso, quella per cui - contro ogni ragione - avere una possibilita' in piu' in caso di bisogno o brama di denaro rappresenta una diminuzione della liberta' e non un potenziale vantaggio da sfruttare solo a propria discrezione, quella per cui - contro ogni esperienza - il fatto che siano principalmente donne coloro con la possibilita' di farsi pagare per la propria compagnia sia segno di discriminazione sociale e non di quella disparita' di numeri e desideri nell'amore sessuale, voluta dalla natura, favorevole grandemente alle donne, da queste sfruttata in ogni modo tempo e luogo, non solo nella prostituzione, immodificabile per contratto sociale, sotto gli occhi di tutti a tutte le latitudini e di cui semmai l'azione sociale dei singoli uomini, dal diventare ricchi, famosi o calciatori al pagare direttamente puo' essere un tentativo di bilanciamento, quella per cui - contro ogni etica - si puo' punire chi per bisogno compra e non chi ricava profitto dallo scambio, quella per cui - contro ogni diritto di scelta individuale - si devono ignorare le voci non solo di chi preferisce pagare in moneta piuttosto che in fatiche, sincerita', dignita', recite, ma anche delle sex-workers autodeterminate, le quali da tempo rivendicano i propri diritti e condannano ogni criminalizzazione dell'acquisto, la quale ha l'unico effetto di peggiorare le loro condizioni di vita e di lavoro)
  • - e ratificata in fretta e furia nel giro di un solo mese (caso piu' unico che raro) da un parlamento prossimo alla scadenza, dopo una lettura di qualche minuto, una discussione praticamente inesistente (un solo emendamento) e una votazione velocissima (in cui c'e' da scommettere che molti deputati hanno dato il loro si' per puro allineamento politically correct alle "questioni di genere" ad articoli che non hanno avuto tempo o voglia non solo di dibattere, ma neppure di leggere).
Questa risoluzione vuole legalizzare la tirannia femminil-femminista, costringendo gli uomini a scegliere fra la prostituzione psichica (e non remunerata) del corteggiamento e la frustrazione sempiterna di ogni disio.
A me risulta infatti evidente come il "gioco della seduzione" costituisca la sublimazione di ogni tirannica vanità  e di ogni vanagloriosa prepotenza della donna tramite il desio dei sensi (la quale nega apertamente l'uomo possa porsi su un piano di parità chiedendo un corrispondente per quanto agito o subito in prospettiva del proprio bisogno ben noto alla donna, ed afferma chiaramente il di lui ruolo essere quello di un freddo specchio su cui provare l'avvenenza, di un pezzo di legno innanzi a cui permettersi di tutto - qualsiasi provocazione più o meno sessuata, qualsiasi tensione psicologica indotta, qualsiasi irrisione al disio, qualsiasi umiliazione pubblica e privata, qualsiasi inflizione di senso di nullità davanti alla bellezza, inappagamento fisico e mentale fino all'ossessione, disagio da sessuale ad esistenziale - o comunque di un attore costretto a recitare da seduttore per compiacerne la vanagloria o da giullare per farla divertire magari lasciandosi irridere al disio, e in ogni caso non andare mai più in là  rispetto all'amico-ammiratore disposto a dare tutto in pensieri, parole ed opere per la sola speranza) e quindi anche implicitamente come la galanteria altro non sia che una maschera di servitù imposta a tutti gli uomini verso tutte le donne di cui tutto l'oriente ride come ne avrebbero riso i Greci e come il corteggiamento costituisce un residuo di corvè e medievale (in cui la parte umile deve offrire e soffrire di tutto per presentare il meglio di sè senza secondi fini, ma nella contentezza di sacrificarsi per un dovere divino, mentre la controparte signorile, dopo aver graziosamente accettato, può a capriccio concedere tutto il bene o tutto il male) indegno di un uomo libero.
A te non pare evidente perchè sei evidentemente abituata a tale privilegio.

E poi osi parlare di "maschi privilegiati dal diritto divino"? Semmai oppressi dal matriarcato e condannati, nella sfera erotico sentimentale, a pagare in moneta per evitare di doverlo fare con gli interessi,in tempo, fatiche, sincerita', tensioni psicologiche (quando si dovrebbe fare da freddi specchi su cui provate l'avvenenza o da pezzi di legno su cui vi permettete di tutto), dignita' (quando si dovrebbe accettare di essere nel numero cavalieri serventi pronti a tutto per un sorriso e di mendicanti alla corte dei miracoli d'amore indotti a guardare dal basso verso l'alto, in attesa della "sportula", colei dal cui gesto dipendono il paradiso e l'inferno), recite (quando si dovrebbe fare i giullari per farvi divertire o i casanova per compiacere la vostra vanagloria) e corteggiamenti (residuo di un servilismo medievale indegno di un uomo libero).
Le privilegiate siete voi, che, senza altro merito dall'esser nate per caso donne, potete godere delle disparita' di numeri e desideri nell'amore sessuale volute dalla natura per i suoi fini (attinenti selezione e propagazione della vita e scorrelate a liberta' e felicita' umane) e da voi sfruttate senza limiti remore ne' regole in ogni modo tempo e luogo, dentro e fuori la prostituzione!
La nostra "non-relazione" con la donna deriva proprio dal rifiuto di passare nei rapporti cosiddetti "gratuiti" sotto le forche caudine del corteggiamento, nelle quali la "dama" di turno potrebbe permettersi di tutto (dalla stronzaggine allo sbranamento economico-sentimentale), o comunque mantenere quella preminenza psicologica di lei gia´ apprezzata a priori per quello che già  appare (anche quando manca la bellezza, vi supplisce l'illusione del disio) e noi in tensione e costretti a "fare qualcosa" per essere considerati "degni". Manco si fosse ad un esame, con in piu´ l´assoluta capricciosita' del giudizio.
Altro che parita' ed empatia! Per sfuggire a cio' cerchiamo una fanciulla disposta a recitare il nostro sogno estetico in cambio di un compenso, con la stessa liberta' di scelta con cui tutti, a vari livelli, nel mondo capitalista tendiamo a preferire un lavoro piuttosto che un altro per motivi di denaro (dire "costrette" certe prostitute e "ciusi" i loro coetanei maschi e' sessismo).

La nostra e' autodifesa psicologica (e il potere, qui come altrove, e' semplice mezzo non per opprimervi, ma solo per non essere troppo da voi oppressi: nel caso del meretricio si parla di potere contrattuale e spesso non e' neppure dalla nostra parte).

La vostra e' prepotenza, perche' pretendete di avere da noi gratis (anzi, come nostro "dovere naturale") la soddisfazione dei vostri capriccio erotico-sentimentali (corteggiamento) dando in cambio, a capriccio, o nulla o una funzione di variabile aleatoria (proprio come avveniva nelle corvee´ medievali).

Non è affatto vero, infine, che noi puttanieri abbiamo bisogno di una parte dell'umanità che rinunci al diritto di autodeterminazione sessuale. Semplicemente abbiamo bisogno di donne libere che liberamente scelgono di vendere la recita completa del nostro sogno estetico.
Non è una rinuncia di libertà maggiore di quella che chiunque di noi fa quando mette a servizio del mercato una parte di sè per un tempo determinato (ma solo quando c'è di mezzo il corpo delle donne avete obiezioni anticapitaliste...). Fare quanto utile ad altri per trarre un utile personale (i Latini direbbero "do ut des") è la base della convivenza civile (altrimenti per ottenere ciò di cui abbiamo bisogno dovremmo ricorrere a metodi primitivi o indegni come la violenza e la supplica). Ma per voi, qui come nei casi delle accuse per stupro, molestie ecc., civiltà, ragione e diritto vengono sospesi!
E' ora di smetterla di dire che paghiamo per "fare quello che ci pare". E' evidente che non siete mai andati/e a prostitute. Con le escort si fa solo quanto offerto nel loro menu, solo per i tempi e i modi da loro proposti, solo alle condizioni da loro imposte ed al prezzo da loro richiesto. Qualsiasi richiesta esca da ciò (sconti compresi) viene rifiutata! E se il cliente la impone viene (giustamente) denunciato per violenza.
E' ora di smetterla con le favole della Signora Melissa secondo cui gli uomini pagano per avere accesso illimitato e arbitrario al corpo di tutte le donne come gli stupratori!
Io, semplicemente non voglio che, per il mio illimitato in quanto naturale bisogno di accedere alla bellezza ed al piacere una fanciulla più o meno bella e più o meno compiacente abbia la possibilità di disporre illimitatamente della mia mente, dei miei sentimenti, dei miei denari, della mia libertà, della mia vita.
Desidero qundi  solo accedere a chi è contenta di concedersi per denaro, ovvero è disposta (per motivi variabili dalla vanità del farsi pagare per una notte cifre da grande artista alla voluttà di vivere fra cani cavalli e belli arredi come principessa rinascimentale) a recitare per denaro invece che intenzionata a costringere me a recitare gratis.
Non cerco nessuna fanciulla sottomessa, ma solo l'attrice consenziente di un mio sogno estetico. Sui motivi del suo consenso non sono io a dover giudicare come non è lei a dover giudicare sulla mia scelta di rivolgermi alle sacerdotesse di venere piuttosto che passare per le forche caudine del corteggiamento.

Quanto voglio evitare è proprio l'essere ridotto io a "oggetto" (in questo caso un punching ball sessuale per gli allenamento delle stronze) l'essere io asservito (per finta, nella galanteria, o per davvero nella tirannia erotico-sentimentale del corteggiamento). Pago proprio per non dover più ricoprire il ruolo tradizionale del "conquistatore", per potermi accostare alla bellezza femminile senza l'obbligo di "fare qualcosa" (ma con la possibilità di lasciarmi andare sinceramente alle onde della voluttà ed ai flutti del sentimento, come mai sarebbe possibile dovendo fare la parte del dongiovanni o comunque restando sotto quella tensione degna di un esame propria deve sottoporsi al corteggiamento: tale possibilità  rende più facile avere amicizie femminili, giacchè le altre donne non devono più essere viste come prede da conquistare con l'astuzia o con l'inganno, quale sarebbe invece necessario non avendo a disposizione il culto di venere ed essendo obbligati a giocare sui grandi numeri per non restare infelici e inappagati)

Il denaro è solo un mezzo per bilanciare in desiderabilità  e potere tutto quanto alla donna è dato per natura dalla bellezza, o, meglio, dalla sua illusione.

Perchè non dovrei avere diritto a tale tipo di rapporto? Perchè per chi è pagata non è "vero rapporto sessuale"? Chi ha detto che se un rapporto non è sesso per una delle due persone non sia pienamente consensuale e quindi debba essere vietato? Manca la dimostrazione.
Se per assurdo fosse vero, allora dovrebbe essere vietata l'industria dello spettacolo giacchè in essa solo per chi paga vi è divertimento, mentre per chi è pagato vi è principalmente lavoro.
Ah, dimenticavo, tu consideri come unica morale vigente quella fondata unilateralmente sulla sensibilità femminil-femminista: quello che rende felice o almeno sopportabile la vita e la sessualità a noi non conta...
Per me è insopportabile il corteggiamento, ma non vengo a dire che nessuna donna ha il diritto di venire corteggiata.
Le prostitute non rinunciano affatto alla loro libertà (nè sessuale nè di altro genere), dato che fuori dal lavoro possono usare gli stessi criteri di scelta delle altre donne (anzi, sovente sono pure più selettive meglio conoscendo gli uomini) e nel lavoro non solo possono rifiutare i clienti non graditi e le pratiche non volute, ma,  al di là della recita, dirigono il gioco fin dall'inizio stabilendo tempo, modi e condizioni (certo, se voi non andate ad escort non lo potete sapere....).
Certo, non avremmo bisogno nemmeno di questo se le altre donne non detenessero ferocemente il monopolio dell'amor naturale e non rendessero qualsiasi approccio con loro assai più simile alla corvè medievale che non ad un'amicizia erotica paritaria.
In genere non si paga per "dominare" (semmai, qualcuno paga per essere dominato), ma per avere un rapporto potendo scegliere e senza l'obbligo della fatica nella cosiddetta conquista.
Insomma, per avere quanto le donne hanno da sempre gratis (e senza critiche) grazie al loro privilegio naturale, noi dobbiamo pagare. E, oltre a ciò (che già ci pesa!) dobbiamo pure sorbirci le accuse moralistiche! Badate che iniziamo a stancarci...
Dammi pure del mammone per il fatto che non voglia nè corteggiare nè fidanzarmi, anzi, dello SFIGATO: io ne sono fiero, perche' cio' mi permette di vivere in maniera serena e autarchica, appagando i bisogni sentimentali con le creature eterre dell'arte (generate da uomini e quindi realmente sentimentali e non perfidamente sentimentaliste) e quelli naturali con le sacerdotesse di venere. Non solo nel sesso non devo subire la prostituzione psichica del corteggiamento, ma nel resto della vita posso fare quanto piu' mi piace, senza essere tiranneggiato dalla vanita' di una donna o anche solo limitato dalle sue "esigenze", senza dover scegliere stili di vita o di pensiero "che piacciono alle donne" (come invece, se non avessi l'alternativa a pagamento, sarei costretto a fare per aumentare le probabilità di successo su un numero vasto di tentativi).

Qualunque stato o individuo voglia minare tale mia liberta' e' avvisato: la difendero' con le armi sino all'estremo sacrifizio (auspicabilmente il suo).
ABBASSO IL NORD EUROPA E ABBASSO LE DONNE COME TE!
Il do ut des della prostituzione non e' sfruttamento, ma accordo. Le donne moderne non lo vogliono perche' bramano la tirannia "naturale" senza freni!
Noi non elogiamo la schiavitu' (sebbene un pizzico di schiavitu' sia connaturata ad ogni civilta', come dimostra, al di la' della prostituzione, la vita di chi per vivere deve fare certi lavori che gli altri non farebbero - e rispetto ai quali chi si prostituisce ha una possibilita' in piu' e non in meno), ma la liberta' di scelta per quanto ancora possibile in questo mondo turbo-capitalista. MORTE A QUESTA EUROPA FEMMINISTA E LUNGA VITA AL COLONNELLO VLADIMIR!